Thursday 8 December 2016

Processi Critici - Agire nel mondo (di Marco Emanuele)

E' venuto il tempo di un "progetto di civiltà".

Se guardiamo al mondo con "realismo critico" dobbiamo considerare che in esso con-vivono, come in ciascuno di noi, continue tensioni alla integrazione e alla dis-integrazione, alla interconnessione e all'exit. Tali tensioni sono umane e naturali, caratteristiche fondanti e fondamentali il e del percorso dell'umano nella storia.

Ciò che si nota, con maggiore evidenza nel nostro mondo a-polare, è che tali continue tensioni diventano, nella non cultura dell'imminenza e della competizione esasperate, violenza diffusa, de-generazione dello spazio pubblico, cancellazione degli spazi e dei luoghi di esperienza e di partecipazione politica, progettuale, visionaria.

Rischiamo, in maniera crescente, di lasciarci andare agli istinti primordiali (im-mediati, cioè non mediati), associando la libertà alla superficialità di noi e non ri-flettendoci nella complessità (e nelle complessità) di ciò che siamo come persone umane (mondi-nel-mondo) e come umanità (il noi-globale).

Mentre cerchiamo ossessivamente una "perfezione lineare" ci ritroviamo vittime di noi stessi, al contempo individui atomizzati e massa (paradosso interessante e pericoloso), non più ri-trovandoci umani e, dunque, meravigliosamente contraddittori e incerti.

Mi soffermo sul paradosso individuo atomizzato - massa che potrebbe essere uno sguardo utile sul e nel mondo di oggi, per agire in esso in maniera pertinente.

L'individuo atomizzato, che esiste come tale e che non vive da persona umana - soggetto storico, è alla spasmodica ricerca di una purezza originale, autentica, della realizzazione di un sogno identitario territorialmente limitato e definito, dai contorni ben chiari. Al contempo, quell'individuo non trova un "suo" posto nel mondo ma esiste difendendosi, prigioniero della paura e della necessità di sicurezza; in questo, quell'individuo - come moltissimi altri - si omologa, si massifica, è drammaticamente schiavo pur sentendosi orgogliosamente libero.

No comments:

Post a Comment