Quando si invoca il popolo "sovrano" (?) bisogna tenere in conto il dato della imprevedibilità. Siamo giunti a un punto di non ritorno, a un momento storico nel quale la forza delle innovazioni tecnologiche e informatiche (4.0) ha, come contraltare, società sempre più divise e individui che tendono a rifugiarsi in un particolare "irresponsabile" e a "uscire" dalla oppressione a-progettuale degli establishment.
L'imprevedibilità si fa reale e oggi lo vediamo. Tutti i nostri paradigmi, nessuno escluso, sono ampiamente messi in discussione dalla realtà; è ora di accorgercene e di lavorare, insieme, a un "progetto di civiltà" che viva nella realtà-che-è. Senza voler essere troppo pessimista, ne va della salvezza dell'umanità e del pianeta e, in tale contesto, della salvezza di ciascuno di noi.
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